Federico Leso

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Freddo, ironico, lapidario, quasi cinico sul mito dell’amore, di coppia, legame derivante da un bisogno personale, egoismo che ci unisce ma poi ci divide, in stretta relazione con i toni dell’umore che potrebbe, forse, per tutti essere migliore se riuscissimo ad amare l’unica cosa che ci appartiene: noi stessi e la nostra unica, breve ma stupenda vita. Si chiude con questa esclamazione positiva, un invito a esprimere nuovamente la nostra spiritualità e umanità, “Amore ed Umore”, il libro saggio di Federico Leso, auto pubblicato in formato cartaceo e digitale. Sono 178 pagine, da leggere confrontandosi con se stessi, oltre che con l’esperienza di questo autore, medico del 118 di Verona, a cui anche il lavoro ha insegnato a vedere, dice, in certi accanimenti terapeutici verso i propri cari apparenti atti d’amore che sono in realtà egoistici rifiuti della sofferenza del lutto. “Amore ed Umore”, spiega, è un saggio, scritto in forma di dialogo, in cui l’autore si confronta con un altro da sé, un amico immaginario che gli fa da contraddittorio sul tema affrontato, principalmente l’amore di coppia, nelle varie declinazioni, pure familiari, ma anche molti altri aspetti della vita, che possono sembrare banali ma sono importanti per farci stare bene, per non essere succubi di idee che ci possono solo fare sentire a disagio, inadeguati alle situazioni e, parlando di amore, delusi dal fatto che il sentimento su cui si è tanto puntato, quello che farebbe girare il mondo, sembra proprio non girare o, almeno, non girare per il verso giusto. Per diverse ragioni. Il testo ne suggerisce varie. Per tutti però varrebbe una regola, da tenere presente, e su cui Leso ha elaborato la propria teoria. L’umore che può migliorare in base ai nostri comportamenti, regola ogni nostra azione e anche l’amore è legato a questo stato d’animo.

In ogni caso in questa distorta realtà che ci siamo costruiti sarebbe meglio, secondo Leso, se sapessimo applicare la regola del 50 per cento a tutta la nostra vita e dimezzare il tempo che dedichiamo al lavoro, dimezzare le nostre esigenze, le nostre pretese perché così raddoppieremo il nostro tempo libero, quello da dedicare a noi stessi, agli altri e all’ambiente in cui viviamo. una teoria con cui confrontarsi che si può più o meno condividere.

Il libro si chiude così, i capitoli sono 33 su tanti aspetti dell’esistenza, ognuno più o meno interconnesso al binomio “Amore ed umore”. Due, ad esempio, parte prima e parte seconda, sono dedicati alla cronaca nera in particolare alla violenza sulle donne, una distorsione dell’amore.